Otranto

Otranto, Puglia, Italia

Tra Adriatico e Ionio | La prima città italiana a vedere l’alba

 

Otranto è un nome di origine antichissima che conserva nella sua radice un significato legato all'acqua: si erge maestoso nella valle dell’Idro e il suo Capo di Punta Pelascìa segna convenzionalmente lo spartiacque naturale tra il Mar Adriatico e il Mar Ionio.

La posizione geografica che caratterizza Otranto, sul punto estremo della costa orientale della penisola italiana, ha da sempre influito sul suo sviluppo culturale ed economico: una straordinaria e proficua apertura verso l’Oriente di scambievole arricchimento ma anche motivo di preoccupanti minacce di invasione, motivo per cui Otranto appare come una città fortificata.

Visitare Otranto sarà un’esperienza indimenticabile che ti condurrà alla scoperta di una cittadina che racchiude nel suo borgo antico ricchissime testimonianze di un passato fatto di vicende alterne che hanno forgiato le architetture e il patrimonio culturale del suo popolo.

Otranto in breve | Un’onda che viene dal mare e si apre verso il mare

 

Già popolata da civiltà preistoriche che tessevano relazioni con i diversi popoli dell’Egeo, divenne sede dei Messapi provenienti dall’Oriente, i leggendari Pelasgi, I popoli del Mare, citati dalle fonti antiche.

La storia propriamente detta di Otranto inizia con la colonizzazione greca la cui cultura si riflette ancora oggi negli usi, nei costumi e in alcuni termini dialettali otrantini derivanti dal greco antico. Fu a lungo un centro importante della Magna Grecia e nel periodo romano, fu tra le più importanti città marinare della Puglia grazie alle attività mercantili e alla fiorente lavorazione della porpora e dei tessuti.

 

Una storia di Bizantini, Normanni, Angioini e Aragonesi

 

I Bizantini giunsero dall’Oriente e dotarono il centro di nuove solide fortificazioni. Edificarono la piccola Chiesa di San Pietro e l'Abbazia di San Nicola di Casole, cuore del monachesimo italo-greco in Puglia, il più ricco monastero dell'Italia meridionale i cui monaci amanuensi erano conosciuti in tutta Europa.

I Normanni consolidarono il castello e le mura difensive e consacrarono la Cattedrale, mentre il porto di Otranto ospitava i cavalieri cristiani in partenza verso la Terra Santa per combattere le Crociate.

Sotto il dominio degli invisi Angioini, nonostante le rivolte contro la corona che imperversavano in tutto il Salento, Otranto godeva del favore dei regnanti e visse un periodo di progresso sociale ed economico.

Sopraggiunsero gli Aragonesi con Alfonso d'Aragona e Otranto divenne uno dei centri più popolosi e più floridi del Salento, ma dovette subire la terribile invasione turca del 1480 che ha lasciato un segno indelebile nell’immaginario collettivo: un esercito immenso di ottomani saccheggiò Otranto e decapitò sul colle della Minerva ottocento uomini che si erano rifiutati di convertirsi all'Islam. Per questo motivo Otranto è nota tutt’oggi come la Città dei Martiri.

Nonostante la riconquista Aragonese, la città subì un lungo periodo di declino che perdurò durante il Cinquecento quando, contesa tra Veneziani e Angioini, dovette resistere a nuovi assalti ottomani. Intanto, oppressi dalle minacce turche, molti degli abitanti lasciarono Otranto per trasferirsi in luoghi più sicuri: la città si spopolò.

Iniziò un lunghissimo periodo di ripresa grazie ad alcune famiglie che si trasferirono ad Otranto e vi investirono i propri capitali. Pian piano, Otranto, combattiva e resiliente, ha risollevato le sue sorti divenendo un centro di straordinario richiamo turistico per la bellezza dei paesaggi naturali e il fascino dei monumenti che raccontano la storia di un popolo fiero, intraprendente e accogliente.

Il centro storico | Un'intricata maglia di sorprendenti racconti monumentali

 

Passeggiando per Otranto scoprirai una deliziosa cittadina in cui si stratificano, in una sintesi armoniosa, tutte le vicende del suo trascorso.

Potrai leggere i segni lasciati da una antica storia che ancora oggi ti verrà narrata dai muri, dai vicoli e dalla musicalità della parlata otrantina in un paesaggio di straordinaria bellezza tra scorci indimenticabili e imponenti monumenti che ti aspettano per raccontarti le loro fluttuanti vicende.

Una passeggiata sull’antico lastricato di pietre vive nel borgo antico di Otranto, ti condurrà in un gomitolo di strade che rivelano scorci inaspettati svelando umili bianche case, splendide chiese e monumentali palazzi. Otranto si presenterà ai tuoi occhi curiosi come un gioiello custodito dal prezioso scrigno delle mura aragonesi.

Per una visita del borgo antico ti consigliamo delle imperdibili tappe che ti regaleranno grandi emozioni ricche di affascinanti suggestioni.

Castello Aragonese | Tra storia e leggendarie suggestioni

 

Sin dall’antichità Otranto si è dotata di sistemi difensivi che, nei secoli, hanno subito distruzioni e nuove ricostruzioni. Simbolo indiscusso della città è l’imponente Castello Aragonese, l’antica fortezza militare fatta costruire da Fernando I D’Aragona, dopo il tragico assedio del 1480 da parte dei turchi. Rimaneggiato nei secoli successivi, il castello si erge imponente con la sua pianta pentagonale, cinta da un fossato di protezione, le sue torri cilindriche angolari e il grande stemma di Carlo V sopra l’ingresso principale.

L'austero fossato, i contorti sotterranei e le ampie sale, condite da leggendarie storie di fantasmi e macabre esecuzioni di condanne a morte, susciteranno emozionanti suggestioni che ti catapulteranno in un immaginifico mondo da romanzo gotico, come quello del celebre Horace Walpole che proprio qui ha ambientato il suo capolavoro “The Castle of Otranto”.

Il Castello Aragonese ti aspetta per raccontarti la storia di un popolo che da sempre ha dovuto difendere la propria terra dall’unica unica colpa di avere una posizione eccessivamente favorevole sul mare.

La Cattedrale | Una narrazione di mille anni fa

 

La Cattedrale, dedicata a Santa Maria Annunziata, è la più grande del Salento. Una basilica normanna dell’XI secolo di ineguagliabile bellezza che svetta verso l’alto con la sua facciata a salienti decorata da un rosone rinascimentale rielaborato per celebrare il sacrificio degli ottocento martiri trucidati dai turchi.

L’interno, a croce latina, è diviso in tre navate da colonne marmoree decorate con elaborati capitelli e sormontati da archi a tutto sesto che inducono a guardare verso il meraviglioso soffitto in legno decorato da croci e ottagoni dipinti con motivi intricati.

Nonostante l’invito delle colonne a guardare verso l’alto, il tuo sguardo sarà costantemente spinto verso il basso per l’irrefrenabile curiosità di interpretare la narrazione del tappeto di mosaico che guiderà ogni passo della tua visita alla Cattedrale. Il pavimento normanno si snoda lungo la navata centrale e le absidi rivelando, passo dopo passo, il patrimonio culturale medievale attraverso lo sviluppo della rappresentazione dell’Albero della Vita. Una sintesi narrativa di figure allegoriche che ti porterà indietro di mille anni, in un’epoca in cui l'Ascensione al cielo di Alessandro Magno o di Re Artù si mescolano a temi dell'Antico Testamento o a un calendario medievale per poi rappresentare l'Inferno ed il Paradiso tra animali tratti da antichi bestiari, angeli, demoni e creature mostruose.

Non perdere l’occasione di visitare la Cappella che custodisce le spoglie dei Santi Martiri di Otranto decapitati dai turchi e la Cripta medievale decorata da innumerevoli colonne, semicolonne e pilastri che ti avvolgeranno in un fulgido mistico candore.

La Chiesa di San Pietro | Gloriose memorie di età bizantina

 

La Chiesa di San Pietro ti si presenterà inaspettatamente percorrendo il gomitolo di strade del borgo cittadino antico. La dedica a San Pietro si deve alla tradizione popolare secondo la quale San Pietro passò proprio da Otranto durante il suo cammino dalla Palestina verso Roma.

È una preziosa testimonianza del periodo bizantino in cui la città divenne sede metropolitana alle dirette dipendenze di Costantinopoli. La struttura dell’edificio a croce greca, gli affreschi e le iscrizioni in lingua greca riconducono la datazione originaria al IX-X secolo d.C.  All'interno troverai tre deliziose piccole navate sormontate da una cupola centrale sorretta da quattro colonne.

Un gioiello di arte bizantina che rimanda a tempi lontanissimi ma ancora vivi e presenti nella devozione popolare e nelle espressioni materiali di un’arte proveniente dall’Oriente e sedimentata nel patrimonio culturale di Otranto.

Tra alba e storia | Otranto ti aspetta

 

Il centro storico di Otranto è pronto ad accoglierti in un viaggio nel tempo a piccoli passi scanditi dal folklore cittadino e conditi dall'innata genuina ospitalità del popolo otrantino, tale da far meritare alla città il titolo di Sito Messaggero di Pace Unesco.

Sei pronto per visitare la città più ad est della Penisola che per prima in Italia vede sorgere il sole?

Allora metti la sveglia in valigia perché a Otranto c’è un’alba indimenticabile che ti aspetta.

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